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Sangtekst: Ivan Graziani. Fango.

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Lui e immobile, coi nervi tesi come un ragno che sputa il filo dal proprio addome. Ha ventun?anni e gia assassino vibra piano un filo d?acciaio su quel balcone. La casa e buia e ha due finestre una guarda la strada, l?altra il vicolo dei rifiuti non e terra da coltivare. Fango, meta della vita fango un fiore cresciuto male bisogna strapparlo via. Scappa, l?avventura e finita, scappa magari potessi farlo, ho voglia di riposare A porte chiuse gli avevano detto "E' un giochetto bisogna solo spaventarlo un po' e le informazioni e quelle si che contano tu gliele fai sputare e poi me le vieni a riferire a me che ti ho tolto dalla strada" Fango, meta della vita fango un fiore cresciuto male bisogna strapparlo via falso, era tutto falso mi viene da vomitare io ho ucciso un uomo. E' solo un colpo ed e finita poi un salto di dieci metri sull?asfalto e come in sogno, lentamente si avvicina l?uomo col cappello a quadrettini la ruota gira con le seggioline appese giu alla festa del paese la pieta ha preso il volo prego, prego circolare... Fango meta della vita fango un fiore cresciuto male bisogna strapparlo via fango sulle ginocchia fango, dentro le ossa fango perfino dentro al cervello...
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